giovedì 14 febbraio 2019

Un ospite d’eccezione a Salò: lo scrittore Gabriele Clima incontra gli alunni della Scuola secondaria di I grado “G. D’Annunzio”

Il vincitore del prestigioso premio Andersen accolto con entusiasmo da alunni e docenti chiacchiera con studenti e docenti di argomenti intensi e profondi che hanno toccato il cuore.



È stata una chiacchierata intensa e riflessiva quella con cui Gabriele Clima ha preso per mano gli studenti della scuola “D’Annunzio” e li ha condotti in un viaggio attraverso il mondo della scrittura, ha regalato storie su di sé e sui suoi libri, e ha toccato i loro cuori.
Lo scrittore e illustratore, vincitore del famoso premio Andersen nel 2017 con il romanzo “Il sole tra le dita”, nella mattinata di mercoledì 6 febbraio 2019 ha incontrato gli alunni delle classi seconde e terze della Scuola secondaria di I grado “D’Annunzio” di Salò. L’incontro è stato organizzato grazie al prezioso sostegno della Biblioteca civica di Salò come momento significativo di un percorso di educazione alla lettura, mezzo efficace per avvicinare i ragazzi ai libri e farli loro. Gli alunni si sono preparati nei mesi precedenti attraverso la lettura di alcuni suoi romanzi e con entusiasmo hanno posto all'autore tante domande a cui lui non si è sottratto ma anzi ha risposto con pacatezza attraverso un dialogo amichevole nel quale li ha fatti sorridere ma si è messo anche a nudo perché “ognuno ha le sue fragilità, che non sono punti deboli ma ciò che ci rende diversi dagli altri.”
Ha parlato della sua infanzia di bambino distratto e iperattivo, un po’ bullo e un po’ vittima che amava scrivere storie che il vento gli raccontava. Ha confessato che da piccolo non ha mai amato leggere e che ha colto la bellezza della lettura attraverso “Le avventure di Huckleberry Finn”.
Ha rivelato di trovare l’ispirazione per scrivere da tutto ciò che lo circonda: uno sguardo d’amore, un litigio o anche una semplice conversazione. Ha dato dei suggerimenti per elaborare dei testi che possano essere particolari e unici: bisogna leggere molto e fingersi dei famosi scrittori durante la composizione, aggiungere al testo qualcosa di strano, di personale, il proprio sguardo, ascoltare le proprie emozioni, annotare su un taccuino tutti i particolari che ci colpiscono, perché la scrittura non si basa sulla fantasia ma sulla realtà.
Quando gli è stato chiesto perché scrive libri per ragazzi e non per adulti, ha affermato che il viaggio di uno scrittore per ragazzi inizia nel momento in cui capisce che per parlare a loro deve prima di tutto ricordare ciò che per lui hanno significato l’infanzia e l’adolescenza, perciò è una sfida più difficile che lo attrae maggiormente.
Infine ha spiegato che un libro commerciale si distingue da uno di qualità per il fatto che quello commerciale è un libro che accontenta subito il lettore e lo mette fin troppo comodo, mentre quando leggi devi essere scomodo, perché un libro deve prenderti in un modo e lasciarti in un altro.
Ha infine esortato i ragazzi a non perdere la capacità di rischiare, di allargare i propri orizzonti, di accedere a sguardi diversi: “Come in Continua a camminare, ogni storia si intreccia sempre con altre storie, perché noi siamo quello che siamo grazie all'incontro con le altre persone, per questo è inutile chiudere loro le porte: noi siamo gli altri”.

Guarda il video dell'intervista allo scrittore.

sabato 10 novembre 2018

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